Il collezionista

Busta di carta marrone. Posta aerea, probabilmente Cina o Giappone. La maniacale attenzione nel preparare la busta, non far piegare il contenuto. Aprire, un pezzo di carta dopo l’altro, involucro spesso, cartoncino e sottile busta in plastica. Controllare i bordi, che non ci siano orecchie, pieghe, tagli, che tutto sia perfetto così com’era scritto. E riporlo via. Chissà quanto vale un biglietto per chissà quale concerto orientale dei Queen oggi.

Coppie

A volte rimango affascinata a guardare le coppie sul treno, per strada, con il rischio anche di farmi mandare a quel paese perché sono li a fissarli, nei particolari. Non so perché lo faccio. Semplicemente mi sembra che ci siano delle persone che riescono a trasmettere così tanto della loro situazione di felicità che al solo guardarli “ti si riempie il cuore”.

In un sedile di fronte a me è seduta una coppia, giovane. Posso vedere solo lui dal mio posto, ed è un ragazzo bellissimo. Non è il bellone che spacca: ha gli occhi chiari, il sorriso dolce, la carnagione olivastra ed un’espressione serena sul volto. Un tono di voce caldo. Parla con la sua ragazza delle cose di tutti i giorni: l’abbonamento del treno, l’università. La bacia delicatamente. Mi sposto per vederla, pensando gia di vedere chissà quale bellissima. E invece eccola li, non brutta, ma non appariscente, biondina piccina con gli occhiali e senza trucco. E allora penso che per fortuna la vita è ancora bella perchè semplice.

Ho pensato tanto a Margot

Ieri esco dall’ufficio, nella modalità scazzato|andante|on che mi caratterizza ultimamente. Arrivo in metropolitana, entro nel vagone e cerco un posto a sedere. Tra le due file (sono righe però in realtà…) di 4 posti, la signora davanti a me si prende l’ultimo libero a sinistra, così io mi giro verso quello di destra, libero, ma in realtà occupato dal sacchetto della spesa di un ragazzo seduto la vicino, che come vede la mia mossa di venirmi a sedere, toglie il sacchetto. ‘Meglio così’, ho pensato dall’alto della mi incomunicabilità, ‘almeno non ho dovuto chiederglielo!’

Mi siedo e mi immergoi nella lettura del mio libro, quando, tempo 2 fermate sento: “Cosa leggi di bello?”

(‘Aaaahhhh, ecco qua…’)

Gli giro, forse nemmeno tanto educatamente, la copertina del libero e dico laconicamente “Coe”, sperando che la chiacchierata terminasse li. Ma puntuale arriva un “Ed è bello?”

(‘Si, si suppone, visto che sono a metà del libro e continuo in maniera molto assorta…’) “Beh, si, è la seconda volta che lo leggo”.

Ed era pure vero. Mi sto preparando all’attesa dell’uscita in economica del nuovo rileggendo i due libri che in qualche modo precedono la storia (trattasi de “La famiglia Winshaw”, con a seguire “La banda dei brocchi”, imprescindibile se si vuole leggere “Circolo chiuso”). Altra speranza che tutto finisse li, con i miei occhi puntati sulle righe del libro…ma: “Eh eh, speri che cambi il finale?”

(‘Anche brillante…che giubilo…’) “Eh, chissà…” e giù a tentare di rileggere per l’ennesima volta la stessa riga…dai, che forse ce la faccio… “Come la barzelletta dei due carabinieri…”

(‘Noooooooooooooo, la barzelletta nooooooooooo!!!’) Ed è qui che ho iniziato a pensare a Margot, e a i post che avevo letto sull’argomento, e mi scappava da ridere, non per lui, ovviamente, ma perché mi sono ritrovata ad essere un personaggio da blog con tutti gli annessi! Ho iniziato a pensare ‘No, Vale, non ridere, che poi lui pensa che ridi per lui!’, mentre lui continuava: “…che vanno al cinema a vedere un film, e c’è una corsa di cvalli, bianchi e neri. Allora uno propone all’altro una scommessa per vedere chi arrivava primo. Uno punta sui bianchi, l’altro sui neri. Vincono i neri e quello fa ‘Eh, ti ho fregato, perché avevo già visto il film e sapevo già chi vinceva!’ E l’altro risponde “Si, anche io l’avevo visto anche io, solo che stavolta i bianchi mi sembravano più in forma”. Segue sorriso Durbans da parte sua con aria compiaciuta.

Io “Carina..”

FINE. Ho continuato a tenere gli occhi puntati sul libro, e finalmente le mie preghiere che non continuasse sono state esaudite. Ho attuato la tecnica ‘Alzarsi all’ultimo momento solo in prossimità della fermata’ e sono scesa senza girarmi. Confidenza 0. Lo so, lo so che era un semplice sistema di fare magari due chiacchiere, una conoscenza, e il tipo sembrava anche a posto, non era un viscidone, un maranza, ma a prescindere dal fatto che non so mai come reagire a queste situazioni se non con la totale diffidenza/indifferenza, la mente galoppa, e io penso pure che comunque sono bella che zitata, e di conoscere gente nuova… mah, non è che mi vada molto. Comunque, a quanto pare, anche se non lo avrei mai detto, sono oggetto di broccolamento. Wow.